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La mostra presenta al pubblico una piccola serie di opere dell'artista Luigi Russolo (1885-1947), esempi di una sapiente produzione incisoria che parte nei primi anni del Novecento da una matrice simbolista e decadentista per farsi poi compiutamente futurista. Volti inquieti e frammenti di visioni della città sono esposti gli uni accanto agli altri, a volte riuniti nella stessa scena, in un significativo scorcio della Milano del primo Novecento. È con la forza di un segno di volta in volta geometrico, essenziale, fantasmatico che Russolo in queste incisioni degli anni 1906-13 dice la trasformazione e la drammaticità della vita e i nuovi ideali sociali, ma anche la crisi del soggetto. In esse gli effetti di chiaroscuro e di volume acquistano un significato simbolico volto a sottolineare la condizione interiore di totale disponibilità a inventare nuovi modi di comunicare con l'immagine.