Tab Article
Intellettuale proteiforme e caleidoscopico, Alberto Savinio si è mosso con intelligenza e arguzia tra le maglie camaleontiche della cultura italiana in una delle fasi più drammatiche della storia del nostro paese, e cioè il periodo che intercorre tra gli "anni del consenso" e l'inizio della guerra civile. In questo libro Lucilla Lijoi ricostruisce l'itinerario dell'artista nel decennio 1933-1943, attraverso l'analisi dell'attività letteraria, critica e giornalistica di un uomo in bilico tra coazione e consenso, autonomia ed eteronimia della figura dell'intellettuale. Il lavoro, affrontato mediante l'indagine del materiale d'archivio e lo studio della collaborazione di Savinio ai periodici di epoca fascista, è altresì corredato di un'appendice bibliografica per gli anni in oggetto. A emergere è la fisionomia di un percorso che, avviatosi nell'alveo della "nuova civiltà italiana" immaginata da Mussolini, sfocia in un sostenuto e programmatico antifascismo, che Savinio interpreta alla luce di un originalissimo "neoumanesimo surrealista".