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Per il paesaggio gli anni Cinquanta sono anni di attesa e di lotta. La legge 1497 del 1939 sulle bellezze naturali, offriva all'Italia repubblicana una concezione del paesaggio come nesso inscindibile di natura e storia, e introduceva l'idea della pianificazione paesaggistica. Ma nell'Italia della speculazione edilizia e della nascita del turismo di massa la tutela del paesaggio è tutt'altro che pacifica. In pochi anni l'assalto al territorio appare in tutta la sua evidenza. Solo pochi sembrano consapevoli di quello che sta accadendo: Armando Dillon è tra questi. Soprintendente ai Monumenti della Liguria dal 1955 al 1964, la sua storia racconta il tentativo di molti intellettuali italiani, impegnati per garantire un altro futuro al paesaggio italiano.