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In un Occidente in cui l'imperativo al godimento è andato stabilmente al potere - imponendo modi e forme di vita sotto il segno di un edonismo in precedenza impensabile -, per poi rivelare aspetti profondamente disforici, i romanzi di Walter Siti e Michel Houellebecq esplorano i lati in ombra di un cambiamento epocale che ha coinvolto individui e società. Siti cavalca il discorso euforizzante del neoliberismo mediatico e consumistico per spingerlo alle sue estreme e paradossali conseguenze; Houellebecq racconta gli aspetti frustranti dell'esperienza di chi non è capace di mantenersi al passo con la competizione economica e sessuale. In entrambi è presente la volontà di indagare mediante lo strumento del romanzo una contemporaneità percepita come alienante, polarizzata in contraddizioni irrisolvibili, scissa tra desiderio di annullamento e nostalgia di un'alternativa impossibile.