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In che modo il cinema con la sua produzione di affetti, movimenti, percezioni e sensibilità si confronta con la politica? Questa la domanda rivolta a un corpus di fi lm usciti in Italia agli inizi del nuovo millennio: Nuovomondo (Emanuele Crialese, 2006), Buongiorno, notte (Marco Bellocchio, 2003), The Dreamers (Bernardo Bertolucci, 2003), Il divo (Paolo Sorrentino, 2008), Il caimano (Nanni Moretti, 2006) e Fuocoammare (Gianfranco Rosi, 2016). Sono opere che ripensano l'interazione tra estetica e politica alla luce di un realismo visionario che racconta alcune vicende significative della storia italiana, investigando al contempo l'autocoscienza della settima arte. La società è rappresentata alternando dati di realtà a momenti onirici e surreali che esprimono la paradossale natura del cinema di favola contrastata tra spettacolo sensibile e logica narrativa.