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Nel corso degli ultimi decenni, lo Stato vede profondamente mutate le proprie funzioni, i propri obiettivi, il proprio ambito di azione. Si vota all'efficienza, utilizza l'innovazione come leva del cambiamento, enfatizza la logica della competizione per giustificare scelte politiche ed economiche che ridefiniscono le coordinate della cittadinanza sociale, si fa promotore di un'idea di libertà saldamente ancorata alla dimensione economica. In breve, in un processo che lo vede al tempo stesso veicolo e oggetto della sua trasformazione, lo Stato si neoliberalizza. Enfatizzando il ruolo svolto dalla valutazione delle performance statali in questo processo, il volume analizza come gli indicatori globali, sfruttando un'apparente neutralità tecnica, contribuiscano a ridefinire politicamente lo spazio entro cui gli Stati si trovano a operare. Per essere in perfetto stato, occorre che essi adeguino politiche e programmi a quelli del perfetto Stato, costruito, legittimato e diffuso dagli indicatori: lo Stato neoliberale.