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Il volume tratta le coproduzioni cinematografiche fra l'Italia e l'URSS dall'inizio degli anni '60 alla fine degli anni '70. Si intende comprendere se e quanto sia possibile, tramite lo studio di quella collaborazione, apportare nuove conoscenze e spunti interpretativi alla più ampia storia delle relazioni fra i due Paesi, nel contesto dell'antagonismo della Guerra fredda. Gli interrogativi sollevati sono diversi. Essi concernono la genesi della cooperazione, le posizioni degli attori istituzionali e politici, il ruolo degli addetti ai lavori (produttori, cineasti, funzionari), la negoziazione fra i diversi patrimoni artistici, culturali e organizzativi nella realizzazione delle opere, nonché l'accoglienza riservata ai film. Questa forma di cooperazione - al contempo artistico-culturale, economico-industriale e politico-istituzionale - permette di osservare da una prospettiva peculiare le possibilità, così come i limiti, dei complessi rapporti italo-sovietici nell'ambito della distensione fra Est e Ovest.