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Diviso in due parti, "Motivi" e "Autori", il libro commenta il corpus critico-giornalistico di Giorgio Caproni, composto da una lunga collaborazione giornalistica condotta, fra gli anni Trenta e Ottanta, con quotidiani e riviste come "La Nazione", "La Fiera letteraria", "Il Politecnico" etc. Nella prima parte si è scelto di approfondire i temi che costituiscono il tentativo più impegnato da parte del poeta di prendere parola come critico, e cioè il ragionamento sul valore intrinseco della parola, gli articoli dedicati alla "linea ligustica" (ovvero ligure) della poesia italiana, i reportages sulle periferie di Roma, gli scritti sociali, etc. Nella seconda parte ci si occupa invece della lettura ininterrotta con cui Caproni attraversa un'ampia zona della poesia e della prosa italiana e non, dedicandosi ad autori come Luzi, Sereni, Gadda, Rebora, Betocchi, Pasolini e molti altri. Recuperare in uno sguardo d'insieme questo materiale (raccolto nel 2012 dall'editore Aragno in 4 volumi) significa approfondire la geografia dello scrittoio caproniano e avere uno spaccato inedito della letteratura novecentesca.