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A ben vedere la psichiatria e il cinema hanno in comune il tentativo (con intenti ed approcci ovviamente diversi) di comprendere, descrivere, spiegare e prevedere, seppure nella maniera frammentaria che ci consentono le infinite sfaccettature dell'anima, i sentimenti, i comportamenti, le emozioni e più in generale le vicende umane. È possibile narrare il DSM 5 attraverso il cinema, ovvero esplorare i fenomeni psichici come vengono attualmente concettualizzati dal manuale professionale più accreditato (con approccio nosografico-descrittivo che usa categorie diagnostiche), fino a far corrispondere (con i dovuti caveat) a ogni film una diagnosi. Questa apparente ipersemplificazione si è rivelata in pratica di enorme utilità per la formazione di studenti, psicologi, medici e operatori della salute mentale, per psichiatri già esperti ma alla ricerca di un punto di vista differente, per i familiari di pazienti psichiatrici o semplicemente per i curiosi e gli appassionati della settima arte.