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Il Liber Aneguemis, noto anche come Liber institutionum activarum o Liber vaccæ, è la traduzione latina di un perduto apocrifo arabo del sec. IX, il Kitab'an-nawamis, che si proponeva come traduzione dal greco di una presunta opera di Galeno contenente anche le Leggi di Platone. Comunemente considerato il "lato oscuro" del Picatrix, che infatti precede e integra, l'Aneguemis è in realtà un antico testo ermetico di alchimia pratica; malgrado Pico della Mirandola lo avesse bollato come "ricettario nero", ebbe molti estimatori importanti, quali Agrippa e il dottor Dee. Il Liber Astutas è un'opera di Hermes Trismegisto, redatta fra il sec. II dell'era antica e i primi secoli dell'era volgare, verosimilmente nell'ambiente degli ermetisti alessandrini. Il testo, scomparso nell'originale greco, sussiste solo in una traduzione araba, condotta su precedenti versioni in pahlavi e in aramaico, anch'esse ormai perdute. L'opera consta di due sezioni: nella prima, Hermes istruisce sulla cosmogonia, le dodici età del mondo e la doppia creazione dell'uomo, esponendo la vera essenza del corpo luminoso e svelando quali entità ne attraversino i centri sottili; nella seconda, sotto il velo di un insegnamento di apotelesmatica, Hermes istruisce il praticante ad attivare tali centri, onde conseguire l'unione permanente con la propria "Natura Completa".