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In che senso il progetto kantiano di una sintesi trascendentale ha a che fare con un'ontologia del tertium datur? D'altronde, non è proprio il sistema di Hegel l'esempio migliore di una tale ontologia? Ma soprattutto: la struttura del pensiero hegeliano segue davvero una triade ineluttabile? Questi quesiti sfociano nella domanda principale: come va inteso il terzo termine nel procedimento dialettico? Questo studio, ripercorrendo i concetti principali della filosofi a kantiana e di quella hegeliana, tenta di rintracciare quel tertium che risponde all'esigenza di risolvere il problema della soggettività moderna inaugurato dal dualismo cartesiano. Individuando in Kant e Hegel i due paradigmi del pensiero moderno - uno basato sulla sintesi, l'altro sulla mediazione - si problematizza e concettualizza la figura del terzo, non solo come unità nella differenza, ma anche come luogo della costituzione della differenza: il terzo è un modo di darsi dei due e un modo di trasfigurarsi della dualità.