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"Tre pensatori come un ragno. In ogni setta filosofica si susseguono tre pensatori in questo rapporto: il primo produce da sé il succo e il seme, il secondo ne trae fili e tesse una rete artificiale, il terzo sta in agguato in questa rete, in attesa di vittime che vi si impiglino - e cerca di vivere della filosofia". (F. Nietzsche, "Umano, troppo umano II, Opinioni e sentenze diverse"). E il quarto pensatore? Colui che fa dell'approfondimento il proprio obiettivo primario, immergendosi nel profondo del pensiero di un filosofo ricercando le motivazioni più autentiche che lo hanno condotto alla stesura di un'opera? L'ultimo lavoro di Emanuele Enrico Mariani ha senza dubbio queste caratteristiche: è puntuale, meticoloso, onesto. Per ovvie ragioni non esaustivo, contribuisce fattivamente all'approfondimento di moventi e di elementi di ispirazione, scandagliando le radici più inesplorate in cui affonda il travaglio di Nietzsche nella creazione dell'opera che, in gran parte, rappresenta la sintesi del suo pensare: il "Così parlò Zarathustra". Lungi dalla pretesa o dal semplice sospetto di volersi ergere a pura verità, la presente ricerca compie più di un passo in avanti nella comprensione e nel "disvelamento" delle profonde conoscenze che Nietzsche aveva maturato in anni di studi e riflessioni. Il tutto tentando, spesso con successo, di proporre un'interpretazione dello Zarathustra libera da pregiudizi e valutazioni mosse da intenti mistificatori e utilitaristici.