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Dopo un panorama biografico su Rosa Chacel l'intento di queste lavoro è di bagnarsi nella linfa filosofica che scorre tra le righe di alcuni suoi saggi scelti, dedicati al suo mentore per eccellenza, Ortega y Gasset, anche per poter meglio intendere gli stimoli culturali presenti duranti gli anni difficili del primo Novecento spagnolo. Un percorso, questo, arricchito nella sezione finale del libro da alcune testimonianze importanti di figure presenti nella vita della scrittrice: il figlio Carlos Perez Chacel e l'amica Clara Janés. La sintesi di queste lavoro, appena intrapreso in Italia, desidera avvicinarsi alla lettura chaceliana con la stessa tensione gioiosa verso la scoperta di un tesoro nascosto. Se ci si accosta alla riflessione filosofica contemporanea e la si frequenta nei suoi meandri più propriamente letterari, certamente non deluderà né i cultori delle discipline della letteratura, alle quali la nostra scrittrice appartiene a pieno titolo, né quelli dell'universo metafisico, a cui ella stessa rivolge il suo sguardo meditativo. Anzi, dopo avere incuriosito e attratto per profondità e ricchezza di contenuti osmotici tra i due mondi, il lettore stesso potrà comporre il puzzle del mosaico artistico-letterario-filosofico non soltanto dell'autrice, ma anche del suo maestro Ortega. Naturalmente, lo spunto riflessivo qui presentato non può essere utilizzato se non come semplice strumento liminare, propedeutico all'attività di ricerca che dovrà pazientemente e necessariamente farsi spazio tra le nebbie dell'"ancora trascurato" perché sfuggente al panorama e ai paradigmi della tradizione.