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«'Nodo dialettico' è espressione utilizzata di frequente da Soren Kierkegaard nel corso della sua frenetica attività di scrittore. La sentenza qoheletica d'apertura - in danese: «Alt har sin Tid» - funge da trait d'union tra i concetti qui proposti quali i due fili costituenti questo enigmatico nodo: l'edificante e la ripresa come cifra della miniera filosofica kierkegaardiana, che nel biennio 1843/1844 deposita l'atto di nascita di ambedue le dialettiche. Ogni cosa ha il suo tempo ed un suo senso, e leggendo questa monografia si fa luce tutto intorno: come se il lascito del Qohelet sia stato per Kierkegaard quello di aver nominato - proprio nel terzo capitoletto sull'alternarsi dei tempi - il posto dell'avere luogo, l'inaggirabile che non si piega all'incalcolabile quantità di vanità del tutto: la morte stessa come antidoto, l'effettività ineludibile di cui ne va il pensiero, l'esserci immessa nel cuore dell'uomo - in qualità di 'eternità'." (dalla presentazione di Eugenio Mazzarella). Con scritti inediti di Soren Kierkegaard.