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In occasione dei centoventi anni dalla nascita di Karl Lowith, viene ripubblicato il saggio Sul senso della storia, una sintesi preziosa e mirabilmente nitida e chiara della sua tesi sull'origine teologica della filosofia della storia che ha come corollario la teoria della modernità come secolarizzazione. In questo breve saggio, Lowith abbozza un vero e proprio canone della filosofia della storia che congiunge il contromodello degli antichi storici greci come Erodoto, Tucidide e Polibio ad Agostino, Orosio, Gioacchino da Fiore, Vico, Hegel, Marx, Comte, Heidegger e all'idea illuministica e positivistica di progresso, il cui filo conduttore si trova nella categoria di "senso", ovvero nell'idea secondo la quale la storia sarebbe orientata verso un "fine ultimo". Ma proprio perché la nostra è l'epoca del "nichilismo" e della "mancanza di senso" che subentra al venire meno delle risposte tradizionali, Lowith ci invita in questo testo anche ad una lucida disamina in merito alla semantica dei termini "senso" e "non-senso", così da fugare ogni dubbio e incomprensione sulla questione che più di ogni altra sembra incombere sulla vita di noi uomini contemporanei.