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Al centro di questo libro si staglia la figura di Vincenzo Gigante: antifascista, partigiano, deportato e assassinato nella Risiera di San Sabba a Trieste, nel 1944. In brevi racconti la figlia Miuccia ricorda la propria infanzia, segnata dall'assenza del padre e dall'attesa del suo ritorno. Descritti con gli occhi della bimba di allora, attraverso un intreccio di fili di memoria che vanno al di là di un rigido ordine cronologico, scorrono volti, momenti, vicende che ci riportano le istanze etiche e politiche dell'antifascismo e della Resistenza. Nel passaggio che possiamo definire dalla memoria alla storia, questo libro sottolinea che la lotta di Liberazione dal nazifascismo fu lotta di popolo ed ebbe a proprio fondamento gli ideali che animarono gli uomini e le donne qui ricordati e, in generale, gli antifascisti nella loro condizione difficile, ma ricca di speranza. Per questo, i racconti e i saggi raccolti in questo volume si rivolgono anche al presente attraverso i valori che ne percorrono le pagine: libertà, giustizia, solidarietà, uguaglianza.