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Il saggio è dedicato agli studi di sociologia politica e giuridica di Gino Germani (1911-1979), uno dei sociologi italiani che hanno riscosso maggiore successo internazionale; antifascista ed esule politico fu un indomito difensore della libertà, seguendo un originale percorso di ricerca intellettuale che lo portò ad insegnare nelle prestigiose Università di Buenos Aires, di Harvard ed infine di Napoli e Roma. Gli studi di Germani sono riletti, per la prima volta, dal punto di vista della sociologia del diritto, cioè col proposito di individuare la struttura e la funzione del diritto nella società moderna e post-moderna. Le opere del sociologo romano sono, al riguardo, ricche di spunti e intuizioni; non solo quelle dedicate alla marginalità sociale - il tema più direttamente e strettamente connesso con gli interessi della sociologia giuridica - ma anche e soprattutto quelle dedicate alla partecipazione dei cittadini, dei gruppi e delle classi alla costruzione politica della democrazia. Infine, ma non in ordine d'importanza, gli studi di Germani ci portano nel cuore del fenomeno del mutamento sociale nelle società moderne. Ci offrono quindi la migliore prospettiva per cogliere anche la dinamica del mutamento giuridico, i suoi ritmi ed i pericoli che corrono i valori attorno ai quali la sociologia del Novecento, a cavallo dei due Mondi, si è sviluppata: la libertà, la giustizia sociale ed il rispetto dei diritti umani.