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Lo studio dei processi migratori è stato affrontato da molti e diversi punti di vista. Eppure, sino a un passato molto recente, la filosofia pratica ha preferito optare per un atteggiamento di reticente silenzio. Ha così evitato di prendere in considerazione proprio il fattore predittivo più significativo riguardo alle opportunità che gli individui hanno, o non hanno, a loro disposizione, e che dipende da un fattore, i confini entro i quali è loro capitato di venire al mondo, che risulta altrettanto arbitrario, da un punto di vista morale, della distribuzione naturale delle abilità e dei talenti. È solo in anni recenti che i filosofi hanno cominciato a muovere i primi passi per porre rimedio a questa macroscopica omissione. Il libro ricostruisce in modo analitico il dibattito fiorito in questi ultimi anni sull'etica dell'immigrazione e offre uno sguardo d'insieme su un problema la cui attualità è sotto gli occhi di tutti.