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In quanti e quali modi percepiamo noi stessi e gli altri? Come è strutturata la nostra esperienza soggettiva e come si sviluppa nel corso della nostra vita? Come è possibile produrre un cambiamento nell'altro attraverso la relazione interpersonale? Nel tentativo di affrontare queste vertiginose questioni, proponiamo una riflessione sull'autorevole e innovativo contributo di Daniel N. Stern che ci condurrà attraverso l'esplorazione dei molteplici territori sui quali avviene l'incontro con il Sé e con l'altro. A due anni dalla sua morte è doveroso celebrare uno dei più grandi protagonisti della psicologia del nostro tempo che, in modo ingiusto, è stato spesso esclusivamente associato ai suoi studi sullo sviluppo del bambino, trascurando una visione d'insieme della sua opera che rivela un interesse di più ampio respiro grazie al quale egli si è spinto a indagare l'esperienza umana in quanto tale. Alcuni dei capisaldi della sua teoria come il concetto di senso del Sé, l'idea di una stratificazione dell'esperienza, il raffinato intreccio tra implicito ed esplicito, la separazione tra forma e contenuto dell'esperienza e il tema dell'intersoggettività sono coerenti con le nuove scoperte neuroscientifiche e con i dati forniti dalla psicologia dello sviluppo e affondano le proprie radici in un retroterra filosofico di stampo fenomenologico. Emerge una teoria sterniana dell'esperienza che, oltre a essere di grande interesse per la psicologia e la filosofia contemporanee...