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Preso nella stretta della Seconda guerra mondiale, vincolato dalla sua condizione di esule a parlare due lingue, angosciato dal destino di morte che segna l'Occidente, Claude Lévi-Strauss, invitato da Georges Gurvitch a partecipare a un volume sulla sociologia nel XX secolo, si chiede quale sia l'origine e quale il futuro riservato a quella francese. Apparso per la prima volta nel 1945 in America, poi nel 1947 in Francia, "La sociologia francese" è qui tradotto per la prima volta in italiano.