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Non comune è stato lo spessore culturale di Buonaiuti che si può ritenere, a buon diritto, come il vero iniziatore degli studi accademici italiani di storia del cristianesimo. "Lo gnosticismo" è una delle prime opere della sua copiosissima produzione e si colloca nell'ambito del suo interesse per la fase nascente dell'esperienza e della dottrina cristiana, di cui non cesserà mai di ammirare la straordinaria vitalità e la non meno straordinaria complessità. Egli si è posto di fronte al "magma incandescente" e tumultuoso delle correnti gnostiche sorretto dalla sua grande erudizione classica e teologica, dall'esperienza metodologica e dalla studio storico della dogmatica. Pur essendo privo di quegli apporti che - allo studioso del cristianesimo primitivo e soprattutto della gnosi - verranno soltanto dalle grandi scoperte dei testi di Nag Hammadi, Buonaiuti è riuscito a delineare un quadro di sintesi estremamente preciso e suggestivo, e ancora prezioso, per chi voglia farsi un'idea di insieme del fenomeno religioso dello gnosticismo.