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Dopo la fondazione della fenomenologia di Husserl e la modificazione ontologica di Heidegger, Jan Patocka si interroga sulla possibilità (e necessità) di una nuova fenomenologia che indaghi la realtà nella sua manifestazione. Negli anni settanta elabora la fenomenologia asoggettiva che, per indagare i principi della sfera fenomenica, disloca la soggettività da quel fondamento ultimo sul quale era stata posta. Che cosa accade nel momento in cui l'esistenza non si trova più là dove era prima? Al centro della riflessione della fenomenologia asoggettiva di Jan Patocka sta quindi, senza contraddizione, la soggettività e il suo senso d'essere. Uno dei maggiori contributi di questa ricerca sta nella concezione dinamica dell'esistenza; interrogandosi infatti sul ruolo della soggettività nella manifestazione e nella chiarezza del mondo è emerso il movimento originario della fenomenicità, da cui tutto ha origine e sviluppo.