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Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta Ludwig Wittgenstein si incontrò con alcuni esponenti di quel "Circolo di Vienna" che aveva trovato nel "Tractatus logico-philosophicus" una delle sue essenziali fonti di ispirazione. Friedrich Waismann, un esponente del Circolo profondamente segnato dall'incontro con Wittgenstein, la sua personalità e la sua filosofia, annotò quei colloqui lasciandoci così una preziosa e insostituibile testimonianza sia di una fase tormentata della vicenda filosofica di Wittgenstein (il suo ritorno alla filosofia dopo il silenzio seguito alla pubblicazione del Tractatus) sia della complessità, l'ambivalenza e talora la profonda differenza tra la sua concezione e pratica della filosofia e quella dei filosofi del "Circolo di Vienna".