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Il tema della compagnia è molto diffuso nella tradizione islamica medievale, Compagni infatti erano chiamati i primissimi fedeli che si raccolsero attorno al Profeta. Secondo la definizione più comune di Nabahani "il Compagno è colui tra i musulmani che frequentò il Profeta oppure lo vide anche se per un'ora soltanto, credette in lui e morì da credente". I Compagni lo sostennero, spesero la loro vita affinché trionfasse la Parola di Dio e si occuparono di preservare e diffondere la religione rivelata. Oltre che un modello di comportamento esteriore essi rappresentarono l'ideale del comportamento interiore, il sufismo, in virtù della relazione privilegiata che stabilirono col Profeta. Il ruolo centrale che la compagnia riveste nell'ambito dei sufi nasce dal patto che un fedele stipula con un maestro, un'affiliazione spirituale che attraverso una catena ininterrotta risale fino al Profeta.