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Eugenio Scalfari è un personaggio particolare, unico nel panorama della cultura italiana. Filosofo. Scrittore. Imprenditore. Giornalista. Politico: se "Repubblica" è - come crediamo -"un giornale-partito". Difficile scrivere di lui senza valutare la globalità di questi interessi. È un grande giornalista, d'accordo. Ma ogni definizione si rivela subito parziale, riduttiva. Ogni classificazione disciplinare, fuorviante. Da questa opera emerge il profilo di un intellettuale lucido, severo nella denuncia, autorevole, ieratico, ateo senza pentimenti ma pronto - anche con Santa Romana Chiesa - al dialogo, alla ragionevole discussione su ciò che unisce. Un intellettuale impegnato, con una forte consapevolezza della centralità della Costituzione e dello Stato di diritto; testardo nella difesa di un liberismo di sinistra; audace nelle sintesi teoriche, nella ricerca di strade nuove in letteratura e in filosofia. Grandissima la sua influenza nella storia del nostro Paese. Il libro cerca di dare un'idea della personalità di Scalfari mostrando quanto, nella sua vita, siano importanti la denuncia e la critica - dal golpe De Lorenzo, alla P2, a Mani pulite; le opere e le attività dello spirito - la letteratura, l'arte, la filosofia. Scalfari: sempre proiettato nel futuro; sempre attento al passato, alla memoria. Le radici, la storia (personale e pubblica), come momenti che strutturano la formazione della personalità. Un grande insegnamento.