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Palazzo Merulana inaugura la stagione espositiva autunnale con una mostra dedicata all'artista belga Jan Fabre, "The rhythm of the brain", a cura di Achille Bonito Oliva e Melania Rossi. Il progetto vede esposte oltre trenta opere dell'artista belga, tra sculture in bronzo e cera, disegni e film-performance, molte delle quali mai esposte in Italia e alcune realizzate appositamente per la mostra. All'interno degli spazi espositivi dell'ex Ufficio di Igiene, l'exhibit si sviluppa in due capitoli: il primo si concentra su un dialogo diretto con la collezione permanente e il suo percorso espositivo; l'altro consiste in una selezione di lavori dell'artista sul tema del cervello e del rapporto tra arte e scienza.Le opere di De Chirico, Donghi, Capogrossi, Janni, Casorati e Cambellotti sono state d'ispirazione diretta sia per Fabre che per i curatori, che hanno ritrovato tra il lavoro dell'artista belga e queste opere del passato connessioni poetiche, che invitano ad una riflessione sull'arte, sull'immaginazione e sul pensiero degli artisti nel corso della storia.Il percorso inizia con due sculture in bronzo, "To Wear One's Brain On One's Head" (2018) e "De blikopener" (2017). Questi autoritratti dell'artista, che porta in bilico il proprio cervello sulla testa e che tiene in mano un apriscatole, saranno una sorta di guida per tutta la mostra, che dispiegherà nei vari spazi del Palazzo l'intimo pensiero di Fabre riguardo all'arte, al pensiero umano, alla fantasia e all'immaginazione.