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Jorge Eielson è artista globale, che ha inteso operare senza frontiere geografiche, culturali, disciplinari. Poeta, scrittore e artista, è figura fondamentale della seconda metà del XX secolo, che ha vissuto tra il Perù, suo luogo di nascita e orizzonte poetico, e l'Italia, dove si è trasferito a partire dagli anni cinquanta (prima a Roma e poi a Milano), sviluppando un dialogo fecondo con i protagonisti della scena artistica del secondo dopoguerra, risiedendo per un certo periodo anche a Parigi e New York. La dimensione sperimentale e radicale del suo lavoro lo ha portato a condensare i differenti aspetti della sua creatività in opere artistiche essenziali, connotate tuttavia da una dimensione narrativa e simbolica che le sostanzia di contenuti poetici profondamente umani. L'arte è per Eielson chiave di lettura del mondo, attraverso un'appropriazione continua che ne traduce materie, oggetti, tensioni in indici, segni, spazi. Del 1963 è il suo primo Quipus, elemento che diviene da questa data fattore distintivo del suo linguaggio: la torsione e tensione del tessuto, articolato in nodi ispirati appunto al quipus, antico linguaggio degli inca precolombiani del Perù, ma nel quale Eielson concentra molteplici significati, scientifici e culturali insieme, declinandolo anche in numerose performance e installazioni e facendone un segno di comunicazione transculturale e globale.