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Quando ci si imbatte in un quadro di Edward Hopper non si sa mai quello che c'è oltre la cornice, dove guardino i suoi protagonisti. Si pensa che qualcosa sia appena accaduto, o stia per accadere. I suoi dipinti sono emozionanti fermo-immagine, per questo Hopper piace tanto a chi fa cinema. Michele Mozzati per la seconda volta, dopo "Luce con muri", racconta altre dodici storie, ispirate dalle luci, dagli oggetti, dalle persone dipinte da colui che è considerato uno tra i più grandi pittori americani. Il realista forse più surreale che l'arte contemporanea ci abbia saputo donare. Attraversando tutto il Novecento e approdando agli anni Duemila, anche questa seconda raccolta si muove tra realtà e fantasia, proponendo storie a volte così impossibili, da sfiorare la nostra quotidianità più viva.