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Dal forte interesse e dal fascino suscitati dalla figura di Maria Maddalena nasce l'idea di un viaggio tra le tele del Cinquecento lombardo che, più di altre di pari valore devozionale, offrono della santa un'immagine di straordinaria intensità artistica ed evocativa. Pagina dopo pagina il lettore potrà approfondire la conoscenza di colei che cerca il senso della vita in Cristo e meglio comprendere alcuni aspetti di una figura che, oggi come ieri, continua ad affascinare anche in sede agnostica in quanto archetipo dell'amore nel suo significato più alto. La dominazione francese ha prodotto, soprattutto a Milano, capolavori intrisi di misticismo; da qui lo spunto per concentrarsi sulla biografia della "fervente amatrice" di Cristo, sia evangelica sia leggendaria, nella figurazione lombarda al tempo di Leonardo. Non a caso si inizia idealmente il percorso con il Salvator Mundi del Vinciano, che forse meglio di qualunque altra opera rappresenta l'oggetto del desiderio cristiano, per poi proseguire con una variegata antologia iconografica sulla santa "smarrita e prediletta", a firma di artisti come Bramantino, Marco d'Oggiono, Giampietrino, Luini, Savoldo e Solario. Il senso dei dipinti proposti, oltre a permettere di avvicinarsi all'immagine di Maddalena così come concepita dai pittori del Rinascimento settentrionale, persegue l'intento di indurre chi legge a guardare oltre le tele, per riflettere sul mistero della Risurrezione, di cui la santa è la prima testimone.