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Bartolomeo Suardi detto il Bramantino (doc.1480-1530) è una figura di spicco della crisi culturale e del rinnovamento figurativo che hanno radicalmente trasformato il linguaggio pittorico in Lombardia al momento del crollo della dinastia sforzesca e dell'occupazione francese tra la fine del Quattrocento e i primi vent'anni del secolo seguente. Pubblicato in occasione della mostra a Lugano, la monografia traccia il percorso dell'artista a partire dagli esordi, dalla collaborazione con l'architetto e pittore Donato Bramante - da cui ha tratto il soprannome con il quale è noto ancora oggi - fino alle ultime opere conosciute tra le quali la Fuga in Egitto custodita in Ticino, nel Santuario della Madonna del Sasso a Orselina. Accanto ai capolavori di Bramantino, alcuni dei quali restaurati per l'occasione, provenienti da importanti istituzioni tra cui la National Gallery di Londra, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid o ancora la Pinacoteca di Brera, vengono presentate opere degli artisti con i quali Bramantino condivise la scena, dal Bergognone a Bernardo Zenale, e di quelli che raccolsero la sua eredità artistica come Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari.