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Questo racconto teorico, composto da un'antologia di scritti su Robert Mapplethorpe, non è il risultato di un progetto pianificato ma è innanzitutto il frutto di un'esperienza di vita che si intreccia alla conoscenza e alla frequentazione dell'artista: uno scavo visivo e mentale vissuto in diretta. È un documento personale, un'interpretazione tra partecipazione, studio e scrittura. Fotografo riconosciuto a livello internazionale, Robert Mapplethorpe (1946-1989) è noto per le sue immagini nelle quali lo studio dei maestri della fotografia - da Edward Muybridge e il Barone von Gloeden, fino ad Alfred Stieglitz e Man Ray - si intreccia all'interesse per l'arte, soprattutto per la scultura da Michelangelo a Canova e a Rodin. Da qui hanno origine il transito e la traduzione della visione statuaria alle sue immagini fotografiche di corpi; con i metodi rigorosi e compositivi dedotti dal classicismo Mapplethorpe riesce a raffreddare e a contenere visualmente i temi scabrosi e altamente erotici del sadomasochismo e dell'omosessualità, quanto impostare parallelismi iconografici tra soggetti estremi così da rendere equivalente la bellezza di un fiore e di un fallo.