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Di origine guatemalteca e considerata tra le figure più rappresentative del magmatico continente latinoamericano, Regina José Galindo denuncia la violenza contro le donne e più in generale quella sociale, politica e culturale della società contemporanea. Partendo dalla situazione in Guatemala, teatro di un conflitto permanente, l'artista allarga il discorso usando lo spazio metaforico dell'arte per attirare l'attenzione del pubblico su quello che succede nel mondo reale. La sua voce di protesta si alza forte, le sue azioni sono scomode, violente, spesso brutali. L'artista torna sui luoghi dove la violenza è avvenuta e "rimette in scena" ciò che è stato, utilizzando il proprio corpo come soggetto/oggetto dell'azione performativa, spingendo al limite del sopportabile i propri limiti fisici e psicologici. Il volume riunisce opere recenti e una selezione dei lavori storici di Regina José Galindo, vincitrice del Leone d'Oro alla Biennale di Venezia nel 2005 come migliore giovane artista.