Dipinti, sculture e disegni del Novecento. Esperienze di collezionismo nelle raccolte della Banca Monte dei Paschi di Siena e della fondazione Banca Agricola.... Ediz. illustrata di Capresi D. (cur.); Cinelli B. (cur.); Sogliani D. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Dipinti, sculture e disegni del Novecento. Esperienze di collezionismo nelle raccolte della Banca Monte dei Paschi di Siena e della fondazione Banca Agricola.... Ediz. illustrata

  • Editore: Skira
  • Isbn: 9788857217130
  • Categoria: Arti
  • Numero pagine: 128
  • Data di Uscita: 04/01/2013
  • Collana: Collezioni
30,00 €
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Una selezione di capolavori del XX secolo dalle collezioni d'arte della Banca Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione Banca Agricola Mantovana documenta il preciso "disegno collezionistico" di due banche in una attività di acquisizione e valorizzazione di opere che, per qualità, provenienza e rilevanza storica, rappresentano oggi testimonianze esemplari della cultura visiva contemporanea in Italia. Il volume presenta ottanta opere di artisti tra i più autorevoli del Novecento, da Carlo Carrà a Ottone Rosai, da Giorgio Morandi a Filippo de Pisis, da Gino Severini a Giorgio de Chirico. La consistenza della collezione ha permesso di costruire un percorso che traccia una possibile geografia tematica dagli anni Venti agli anni Quaranta, attraverso opere che raccontano una "storia" significativa e prestigiosa, come nel caso della tela I giocatori di toppa di Ottone Rosai, acquistata da parte di Banca Toscana (il cui patrimonio è oggi di proprietà di Banca Monte dei Paschi di Siena) alla fine degli anni Settanta dalla collezione privata dell'editore Vallecchi. Affascinante anche la vicenda de L'équilibriste o Maschere e rovine di Gino Severini, una delle tele più significative della collezione senese, in origine destinata a decorare l'interno dell'abitazione parigina del mercante d'arte Lèonce Rosemberg. Come non rammentare, poi, La scuola del 1928 di Felice Carena, che, presentata alla Biennale di Venezia dello stesso anno, vinse nel 1929 il Premio Carnegie a Pittsburgh.

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