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Artista e drammaturgo, fondatore di due riviste critiche e protagonista dell'avanguardia italiana a partire dagli anni Cinquanta, Mauri intreccia storia e destino individuale nella sua poetica, che si struttura nei suoi primi diciotto anni di vita: la guerra, la conversione, la follia, il dramma degli amici ebrei mai più tornati, la scoperta del fascismo reale. Pubblicata in occasione della prima grande retrospettiva istituzionale milanese, la monografia propone quello che da sempre è il tema centrale della poetica dell'artista: una riflessione sull'arte declinata con i toni, a lui più congeniali, della tensione ideologica, come allusione alla condizione drammatica dell'uomo nella dialettica tra struttura e materia, tra forma, immagine e storia. Il precorso è scandito da tre sezioni: la prima, più intima, presenta una raccolta inedita di disegni, la seconda è dedicata alle più importanti installazioni di Fabio Mauri, e l'ultima riunisce una ricca selezione di Schermi, le prime opere monocrome dell'artista realizzate alla fine degli anni Cinquanta che contengono già il riferimento al cinema e alla civiltà contemporanea dell'immagine.