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Energia Forza Luce sono i titoli che ricorrono con maggiore frequenza nelle opere di Xhixha. L'incisività degli appellativi è di per sé eloquente, e ancor più lo è il fatto che "energia" e "forza", due sinonimi, appaiano ripetutamente coniugati a "luce". L'etimo di "energia" risale, in senso astratto, a "opera" in quanto "attività", dunque non è improprio asserire che l'"opera" di Xhixha si configuri, alla radice, come "luce" o, traslando i termini, come l'innescarsi di un processo destinato a far sì che dalla materia si liberi la luce, anzi, che la materia stessa sprigioni la luce in essa contenuta sub specie di energia. Ancor prima che in senso metaforico, quest'asserzione è vera in senso letterale. L'acciaio, la materia che Xhixha predilige, non soltanto è il prodotto finale di lavorazioni che richiedono temperature altissime e un corrispondente, elevatissimo impiego di energia, ma nel suo stato liquido, atto alla colata, emana una luce abbacinante.