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Centocinquanta opere ricostruiscono la vicenda creativa di Vivaldo Poli (1914-1982), uno delle personalità reggiane più attente e aperte agli esiti più innovativi della pittura internazionale, attivo nel MAC (Movimento Arte Concreta) e protagonista delle edizioni del 1948 e del 1950 della Biennale d'Arte di Venezia. Il volume ripercorre l'intero arco dell'attività di Poli, con particolare riferimento al periodo di maggiore interesse nella sua produzione artistica, ovvero il ventennio tra la fine degli anni Quaranta e i primissimi anni Settanta. Poli nasce come artista figurativo. Dopo aver assorbito la lezione di Cézanne e di Matisse, già negli anni Trenta, subì il fascino del surrealismo e, negli anni Quaranta del postcubismo picassiano, per poi inoltrarsi liberamente nelle suggestioni del segno e della materia pittorica proprie dell'Informale, padroneggiati con talento e chiarezza di visione.