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Il volume ricostruisce le vicende della famiglia Dandolo, concentrandole intorno ad un nucleo problematico unitario: il contributo "alla causa del progresso italiano", identificato con lo sviluppo economico e scientifico dal padre Vincenzo (1758-1819), illuminista e chimico lavoisieriano; col rinnovamento morale e la missione civilizzatrice della religione dal figlio Tullio (1801-1870), letterato cattolico; con l'indipendenza politica dai nipoti Enrico (1827-1849) e Emilio (1830-1859), martiri della lotta risorgimentale. Attraverso lo studio delle tre generazioni Dandolo si arriva a constatare come l'eredità dei lumi, e cioè la crescente consapevolezza del ruolo della scienza e delle tecnica nella vita dei popoli e degli Stati, continuasse a vivere nell'età romantica grazie all'affermazione di un nuovo patriottismo, un nuovo modo di servire la patria che legava l'identità nazionale a un primato culturale capace di prepararne il riscatto politico. Ne esce confermato il quadro di un Risorgimento quale età di profondo rinnovamento e di impegno per un'Italia nuova, per la quale si poteva morire, ma si doveva soprattutto vivere e operare.