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L'analisi del rapporto tra i comunisti italiani e il movimento dei paesi non allineati viene affrontata per la prima volta, con questo libro. La Conferenza afro-asiatica di Bandung, momento cruciale della decolonizzazione, sollecitò l'interesse di Togliatti, anche se la sua proposta di policentrismo cedette il passo alla stabilizzazione bipolare, che vedeva nel Terzo Mondo un alleato naturale dell'Urss. Nel corso degli anni Sessanta Togliatti intuì la novità costituita dall'esistenza di un mondo interdipendente, nel quale il movimento operaio europeo avrebbe potuto esercitare un ruolo di primo piano a favore dell'autodeterminazione dei popoli. I suoi eredi, pur non rinnegando il rapporto con il Pcus, svolsero nei confronti dei non allineati un'intensa attività internazionalista, che avrebbe ispirato la visione mondiale di Berlinguer, fondata sul superamento del bipolarismo e sul rapporto Nord-Sud. Le ricerche negli archivi del Pci, del Pcf e della ex Jugoslavia hanno consentito di ricostruire, attraverso una ricchissima documentazione inedita, un quadro d'insieme dal quale si coglie il valore di un'esperienza che, sebbene conclusa con la fine della Guerra fredda, ha per molti versi anticipato le sfide della globalizzazione.