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Il grido di Ivan Karamazov: "Posto che tutti si debba soffrire, per comperare a prezzo di sofferenza la futura armonia, che c'entrano i bambini?", oggi più che mai, è rivelazione dello strazio che lacera il mondo, viola la dignità umana, oscura la luce del Bene. Che cosa è Dio se i bambini sono violati? Dove è Dio se la loro luce è rivestita di tenebre? Chi è Dio se la loro anima è lacerata? Da Povera Gente a I Fratelli Karamazov, attraverso Netocka Nezvanova, Umiliati e offesi, Delitto e castigo, I demoni, L'adolescente, appare evidente la dimensione teologica della questione, che costituisce, se non 'il problema', un nodo essenziale e oscuro della poetica dostoevskiana: angeli sigillati abitano le sue pagine, angeli cui è stato impedito il volo, cui è stata negata l'infanzia, la gioia dei primi anni, lo sguardo di meraviglia di fronte alla vita; angeli che vivono in tuguri fatiscenti, agli angoli delle strade, in famiglie disperate e sottoposti a soprusi e vessazioni di ogni tipo: una processione di vite bambine spezzate nel loro principio e profanate nella loro innocenza. Attraverso le vite di Varen'ka, Nelly, Netocka, Matrësa, Arkadij, fino alla tragica storia di Il'jusa Snegirèv, questo saggio conduce una scrupolosa analisi sui bambini e la sofferenza nell'opera di F.M. Dostoevskij.