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Nella società contemporanea occidentale, l'individuo-persona, così come definito dalla modernità, vive la lacerazione tra la conservazione di una funzione strumentale della propria esistenza, destinata a riprodurre i modelli relazionali della tradizione, e la possibilità di interpretarsi come un "soggetto resistente", capace di orientare la propria azione verso una richiesta di riconoscimento di quei rapporti relazionali identitari, costruiti a salvaguardia dell'autonomia delle persone-soggetti. Le soggettività, scisse fra mondo razionale-strumentale e mondo reticolare-comunitario, sono alla ricerca di una evidenziazione, anche istituzionale, come persone-soggetti di azione collettiva e come interlocutori. In questo nuovo scenario il ben-essere della persona costringe allo sviluppo di riflessioni che riguardano, a livello macro, i sistemi di intervento pubblico sulla salute e sulla qualità della vita, e, a livello micro, le relazioni interpersonali di guarigione e di cura.