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Una delle critiche che spesso vengono mosse alla poesia contemporanea è quella di essere molto lontana, con le sue rime e i metri, da quello che è lo scorrere, il pulsare della vita, nelle sue frenesie e nei suoi turbamenti. La poesia, nella sua accezione classica, stenta in effetti a riproporre sulla pagina scritta il fluire della lingua parlata, il vissuto di un mondo in cui la comunicazione è velocità, incertezza ma anche necessità. Ebbene il primo punto che bisogna dare alla scrittura di Verlotta è esattamente questo: con un andamento veloce e rapido, pieno di anacoluti e contrazioni linguistiche che violentano grammatica e sintassi riesce però a farsi specchio di questa epoca, nei suoi abissi e nelle sue miserie.