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Antonio Picoi, reduce della Grande Guerra, insignito di medaglia di bronzo al valore militare, ritorna in famiglia credendo di potersi riprendere la vita, gli affetti familiari, il lavoro. Spera, soprattutto, di poter aspirare, grazie alla licenza elementare e all'onorificenza ricevuta, a una sistemazione dignitosa. Tuttavia la realtà tradisce le sue aspettative e in lui, pian piano, si fa strada l'idea di abbandonare la propria terra per partire alla volta dell'Argentina, là dove, a quanto riportano le voci del paese, la fortuna è dietro l'angolo. È poi grazie al consiglio di maestro Demontis, suo vecchio insegnante, che abbandona il progetto di emigrare nel Nuovo Mondo per trasferirsi, invece, a Torino, dove entra ben presto in contatto con la vita di fabbrica e le istanze sindacali, in pieno subbuglio per la rapida ascesa del fascismo e del suo spirito squadrista.