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Pensiamo alla nostra vita come metafora del mare. Quest'ultimo può essere calmo o in tempesta, è ricco di segreti e caratterizzato da zone inarrivabili o da acque cristalline e limpide dove si scorge il fondale. Ebbene vivere è come nuotare no a quella boa che segna il limite oltre il quale il nostro cammino si inverte, e inizia il viaggio di ritorno. Proprio su questo l'autrice ci porta a riflettere, sul giro di boa esistenziale. Giunti a questo punto ognuno deve prendere ato e proseguire il cammino con un atteggiamento rinnovato. I tanti interrogativi che necessariamente ad un certo momento della vita incalzano vanno affrontati e soprattutto riempiti di senso, e l'intenzione dell'autrice è quella di esortare riflessione e azione per riprogettare questo nuovo percorso che va intrapreso nel migliore dei modi, consapevoli delle nostre capacità e memori delle esperienze che ci hanno formato, tutto nel segno della coerenza, pur dovendo adeguarci ai tempi moderni. Una lettura piacevole e accattivante in cui moltissime persone si identificheranno, che rappresenta uno stimolo al dibattito e al pensiero partendo da situazioni che vengono raccontate per giungere a considerazioni generali e universali, di cui l'autrice si fa interprete e testimone.