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Una galleria di tele espressivo-impressioniste, suddivisa per macrosezioni e per spunti stilistico-contenutistici; folgorazioni estemporanee, ritratti umani e suggestioni emotive catturate in versi e sfogliate dolcemente come diapositive metaforiche, impregnate di un descrittivismo talora flessuoso, etereo, flautato e talora invece tenebroso, inquieto, tormentato. Così si potrebbe definire la poliedrica e cangiante raccolta di Vaxtenbrook: un carosello di istantanee immaginifiche passate in rassegna nel ripercorrere le tappe della propria ricerca poetica. Attraverso una lirica intensa e sempre estremamente figurativa il poeta scandaglia il suo microcosmo interiore, solcato da moti di bruciante passione, nostalgie e angosciose contraddizioni. Vaxtenbrook si confronta con i grandi temi dell'esistenza, dal ricordo trasognato e bambino alla malinconia per un sentimento estinto e consunto; dalla visione onirica ed assorta di un paesaggio assurto a luogo ideale dello spirito alla sublimazione amorosa incanalata sui binari di una sensualità ora vellutata e celestiale e ora esplicita, lussuriosa, conturbante. Vaxtenbrook è nato a Rotzollen nella Prussia occidentale, attuale distretto polacco di Danzica, il 16 luglio del 1965. Ha trascorso quasi tutta la vita in terre meridionali di sublime decadenza o di rigogliosa e violenta immaturità. Usa come lingue d'elezione l'italiano letterario e un barbaro spagnolo.