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Quello che Giorgio Neiwit ci mostra con la sua silloge "Acqua" è un intenso viaggio nei suoi ricordi e nella sua anima. Immagini e sentimenti vividi e reali, che con la forza della poesia abbattono le barriere del tempo e dello spazio. Leggere quindi questa raccolta è come avere una visione privilegiata sul mondo, sulle cose e sulle persone, osservare non già quello che gli occhi vedono, ma ciò che il cuore conserva con cura e attenzione. Per tentare di perdersi in essi senza smarrirsi, per continuare ad avere una stella polare da seguire, per proseguire nel proprio cammino senza timore. Al lettore che si addentrerà nel suo delicato universo, l'autore suggerisce di mettere da parte ogni dubbio e incertezza, di mettere in gioco tutto, di rischiare di soccombere ai profondi abissi nascosti nei meandri del mondo e del cuore, con la certezza, però, non solo di un percorso ricco di sensazioni e di vita, ma anche di un traguardo unico e irrinunciabile.