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Come si arriva a pensare alla morte come unica soluzione ai propri guai? Come è possibile rinunciare alla vita? Siamo di fronte agli interrogativi ultimi, i più profondi, davanti ai quali non si può barare, dove l'anima è nuda, spogliata di ogni orpello formale e materiale. Sono pagine vere, sincere, scritte in prima persona da chi si interroga sulla precoce scomparsa di un parente mai conosciuto, lo zio Paolo l'artista della famiglia morto suicida in giovane età. Ma il suicidio può essere visto come un'autodeterminazione, come una scelta? Si può veramente decidere? Una riflessione, un dialogo aperto con la morte, che inevitabilmente sfocia in un confronto col senso della vita.