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Tommy, quattro anni, vive in un orfanotrofio; l'unico legame affettivo è quello con una valigia sempre pronta, sua madre lo dovrebbe passare a prendere da un momento all'altro. Anna, abbandonata alla sua malattia, una depressione che non lascia speranze neanche all'immenso amore di suo marito. Debole, incompresa, si lascia spegnere ogni giorno di più. Eppure, quelle di Anna e Tommaso non sono sofferenze senza scampo. "L'attesa" è il racconto di come possano due solitudini incontrarsi per un battito d'ali e dare un senso l'una alla vita dell'altra. Un romanzo forte, questo di Marina Andruccioli, che non risparmia il dolore e la malattia dell'anima, ma che lascia la porta aperta alla speranza. La speranza che tutte le difficoltà, seppur penose come la perdita di ciò che si ha di più caro nella vita, possano essere superato nell'incontro con l'altro. Anna e Tommaso sono accomunati dal desiderio di tagliare fuori il mondo dalle proprie sofferenze, dall'incapacità di tendere la mano all'altro, nella consapevolezza che nulla potrà colmare le proprie mancanze.