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Un piacevole divertissement. Interludio giocoso e al contempo impegnato, forte di una ricchezza di contenuti e di una sofisticatezza formale che restituiscono all'opera la dignità della tensione lirica. Una riflessione intimista sulla propria interiorità e sul rapporto spirituale con il cosmo, in un ecumenico abbraccio di serena armonia con Madre Natura e con i suoi meravigliosi prodigi. Infine, a squarciare il velo della ieratica contemplazione, ecco sopraggiungere improvviso e dilaniante l'urlo di incertezza, che si traduce nell'esercizio del dubbio: eterno tarlo radicato nella mente dell'uomo. Nel caso della presente raccolta, l'angoscia di esistere si declina in una poetica che non sfugge al confronto con i propri fantasmi: demoni tormentati che denunciano tutta l'ambiguità dell'animo umano, la sua tensione fra gli impulsi contrapposti. Eros e Thanatos, speranza e sconfitta, dolcezza e miseria, illusione e abbandono.