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Impercettibili rumori o melodiose armonie sono metafore di un amore intimo ed esclusivo come un'isola, che solo i protagonisti possono intendere, vedere, comprendere; così "il rosso sanguigno / sulla tela ieri color del fango / e l'odore dolceamaro della resina / tra le fessure nel bosco" (Amore) sono collegati alle sensazioni che si percepiscono all'arrivo della persona amata, "tra oblio e prodigio" (Amore) [...]. Il buio "profondo", palpabile, in cui abbandonarsi [...] diventa anche splendida metafora del "penetrare" nello sguardo scuro ed intenso degli occhi della persona amata, paragonati a "un bosco oscuro e fresco [...] / di nitide forme elastiche e fiere" (Sempre) [...]. L'amore, mediante questo alternarsi di colori e oscurità, è visto come un elemento mai acquisito una volta per sempre, ma fugace, collegato inevitabilmente all'inesorabile scorrere del tempo: "Segnerà tutte le ore? / Solo le nostre, rubate e preziose. / Le più belle sono già trascorse? / Non dirlo. Ne avremo ancora di dolcissime. / Saranno il contrappeso di quelle più buie" (Segnerà tutte le ore?).