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«Noi siamo la Debt Generation, noi siamo quelli che hanno dovuto cominciare a restituire i soldi, siamo quelli a cui hanno lasciato in eredità la bancarotta». Il ritratto di una generazione arrabbiata con la politica, un viaggio alla radice economica del malessere e delle frustrazioni di chi ha cominciato a lavorare e ad affacciarsi alla vita pubblica dalla metà degli anni Novanta in poi, ed è arrivato quando i cordoni della borsa erano ormai chiusi e il tavolo spazzolato. Con un debito pubblico gigantesco, ereditato dalle generazioni precedenti, la Debt Generation non ha avuto spazi di manovra soprattutto perché dal 1992 lo Stato ha invertito la tendenza e ha cominciato a drenare risorse dal Paese, per cercare di ripagare i debiti contratti. Questo libro è la storia di una grandissima fregatura, nata dal sogno di far correre i propri figli e finita per azzoppare i figli di tutti.